A tu per tu con Fant’Antonio da Bari vecchia

 

Lettera aperta scritta e mai letta
Caro Tonino da Bari, io ti conosco bene, non solo sei un mio conterraneo, sei addirittura un mio vicino di casa. Eri alto mezzo metro quando capivamo tutti che avresti sfondato. L’Inter era nel tuo destino, sei nato e cresciuto in un quartiere dove essere interisti è quasi obbligatorio. Il rione Santa Barbara di Bari vecchia, vera fucina di talenti locali, affermati e non (molti di loro più forti di Alvarez). Da lì partivano i festeggiamenti per qualsiasi vittoria interista con tanto di fuochi d’artificio, carovane d’auto e moto, memorabili furono i festeggiamenti per le vittorie della coppa UEFA 1998 e dell’ultima Champions… Quando si nasce in un posto così, un destino a strisce nere e blu diventa quasi ineluttabile.

I primi calci ufficiali li hai dati vestendo la maglia nerazzurra della Pro Inter, il club cittadino che è dagli anni ’50 un punto di riferimento per il calcio giovanile regionale.

 

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Ma in realtà, sei interista più per moda che per amore, più per opportunismo che per passione, per quelli come te ci sono poche possibilità e di conseguenza la furbizia è una necessità che diventa virtù. Ce lo hai confermato firmando un contratto per il Milan, nonostante le critiche che noi del quartiere, ti abbiamo fatto, dicendotelo in faccia quando scendesti a Bari per le vacanze. Per noi interisti di Bari è stato un tradimento duro da sopportare… E’ vero, un tradimento non si perdona, e nessuno l’avrebbe mai immaginato, ma il tuo arrivo alla casa madre, dopo tanto peregrinare è stato un epilogo sorprendente quanto naturale. Ovunque sei andato hai diviso: i pragmatici dai romantici, i moralisti dagli anticonformisti; hai suscitato la gioia di molti interisti e la preoccupazione di altri che non ti hanno mai amato e che (comprensibilmente) temevano qualche altra e inevitabile cassanata, la quale, puntualmente è arrivata, spiazzandoci, perché in molti cominciavamo a credere per davvero ad una tua definitiva redenzione. L’approdo sulla sponda nerazzurra si configurava come la perfetta catarsi per il diavolo Antonio… Che ingenui noi a crederlo. Che fossi una bomba ad orologeria lo sapevamo tutti, magari con le polveri un po’ bagnate, ma sempre pronto ad esplodere. Infatti, l’ultima e inevitabile cassanata, altro non è che un grosso polverone sollevato dalla solita prostituzione intellettuale che non aspettava altra ghiotta occasione. E’ bastata una banale lite con l’allenatore per dar fiato ai tromboni mediatici a reti unificate. Ma non è questo il punto, io non ti critico per le cassanate, le hai sempre fatte e ti ho sempre difeso andando contro tutto e tutti, anche contro l’evidenza, anche quando eri indifendibile come con il povero Garrone. Perché l’ho fatto? Perché sei uno di noi, uno cresciuto in un quartiere difficile, perché sei il simbolo del riscatto per molti ragazzini che altrimenti avrebbero alternative terribili, perché sei un fratello minore col quale si hanno in comune giochi, luoghi, un linguaggio e dei comportamenti difficilmente esportabili e comprensibili persino al di fuori delle mura medioevali della città di vecchia di Bari (Cassano tutt’ora divide la città senza vie di mezzo: o lo si ama o lo si odia!)… Perché, anche se dici parole pesanti come macigni, poi te ne penti e stai male, chi ti conosce lo sa, ma non tutti possono comprendere la tua buona fede, soprattutto quando fai del male…

 

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Ma se è vero che un giocatore non si giudica da un calcio di rigore, allora non lo si può giudicare nemmeno dalle cassanate, solo in questo paese (il minuscolo è voluto) ipocrita succedono cose del genere. In Italia siamo maestri nello scrutare le pagliuzze dei figli di un dio minore, ma ciechi quando si tratta delle proprie travi o di quelle di personaggi prepotenti, addirittura elevati a modelli per i ragazzi. Questo è il paese in cui gente che scommette illecitamente, che si dopa e che picchia in campo da codice penale, è spacciata come un modello per i ragazzi. Ma si sa, da noi l’apparenza è sostanza e l’illusione realtà, e allora la cassanata ti inchioda alla gogna mediatica, unico e vero tribunale del popolo (minuscolo anche qui) assetato di mostri da condannare. Caro Antonio, tu paghi caro l’essere fuori dagli schemi, l’essere imprevedibile e quindi incontrollabile… Per loro sei pericoloso perché dalla tua bocca non si sa mai cosa potrà uscire, hanno cercato di piegarti come hanno fatto con Winston di 1984, e in parte ci sono riusciti. Troppo sovversiva la tua anarchia, inammissibile in un mondo di soldatini di carta. Peter Pan deve volare libero, ma occhio a Capitan Uncino, lui è sempre in agguato e se vai un pelo sopra le righe e zac! Sei nel mirino laser del cattivo Terminator e con te lo è l’Inter, da sempre. A questi soloni del pallone, severi censori solo contro chi non ha potere, vorrei chiedere: cosa sarebbe il calcio senza cassanate? Cosa sarebbe il genio senza la sregolatezza? Ce lo vedete il calcio senza Maradona e George Best? Ecco caro Antonio, chi ama il calcio, chi non si è fatto gabbare dal falso perbenismo di questi ultimi funesti decenni, non può non amare un calciatore e un personaggio come te. Ma c’è un limite a tutto, ok, forse Stramaccioni è un po’ permaloso, forse la pressione dell’ultimo periodo gioca brutti scherzi, non l’ha capita, perdonalo, ma tu ormai hai più di trent’anni, sei un uomo e pure papà e devi comprendere che il tuo modo di scherzare può essere frainteso. Quel modo lo capiamo solo noi barivecchiani, siamo gente strana, ci divertiamo insultandoci, ma guai a fare così con i fighetti, loro ci tengono alla buona educazione, alle apparenze appunto… Ma te lo devo dire io? Sei un uomo di mondo ormai, hai girato l’Italia e l’Europa, eppure dovresti saperlo, non sei stupido come dicono, magari ignorante sì, ma hai l’intelligenza e la purezza di un bambino, roba rarissima nel marcio mondo del calcio italiano… Ecco, un bambino, quello sei, spesso è un bene, a volte un male, perché non prendi nulla seriamente… Ok, nulla va preso troppo sul serio, sono il primo a dirlo, ma non puoi cazzeggiare in eterno, il tuo fare, senza il benché minimo sforzo, il tuo non impegnarti mai, è insopportabile, tu non sei Best! Non sei Maradona! A Madrid era colpa della bella vita, adesso che hai messo la testa posto (il merito è di tua moglie) è colpa delle prelibatezze che cucina la tua metà… Ma diamine, sei un professionista, un minimo di attenzione, no? Almeno alla linea! …Ecco cosa non va, non è la lite con l’allenatore (cosa che succede in ogni spogliatoio) non sono le tue sfuriate, no, il problema è la tua totale mancanza di spirito di sacrificio, tu credi ancora di giocare in piazza del Ferrarese! No caro, non è una partitella tra amici! Tu devi rendere conto a un bel po’ di gente, prima di tutto al presidente, che ti paga, poi a chi ti fa (sempre) giocare e in fine a noi tifosi! La tua indolenza è irritante, soprattutto perché con un minimo sforzo saresti sicuramente il miglior giocatore italiano e forse tra i migliori d’Europa… ma non succederà, sei fuori tempo massimo ormai, e poi a te sta bene così… Sappiamo bene come funziona, adesso che hai chiesto scusa, magari ci proverai fare il bravo, e ti vedremo diverso per qualche partita, durerà fino a quando il demone del tuo narcisismo, non si riapproprierà della tua anima… E allora, se le cose stanno così, te ne puoi andare, non mi strapperò i capelli, addio grande incompiuto! L’Inter del futuro certamente non passa per Antonio Cassano, ma rifletti su una cosa, meglio dell’Inter non c’è niente, qui potresti essere ancora un protagonista, ma in un modo nuovo, saresti la ciliegina sulla torta, il veterano dell’ultima mezzora che ci toglie le castagne dal fuoco, avresti gloria, denaro e il nostro amore che è stupido come te… Ma saresti disposto a sedere in panchina? Io non credo, lo sanno tutti che Cassano perde il pelo ma non il vizio… Qualcuno parla di rinnovo contrattuale, altri di addio, la cosa certa è che è prematuro parlarne ora. In questi giorni si leggono solo chiacchiere da bar, riempitivi di tv e giornali, i più scaltri sanno bene che i giochi si faranno a fine stagione e saranno segnati dalle opportunità reciproche delle controparti, perciò tutto può succedere, ma nel frattempo, per le partite che restano, ti chiedo solo di mettercela tutta, di onorare nel miglior modo possibile la gloriosa maglia che indossi!
Il mio sogno era vederti vincere il Pallone d’Oro con la maglia dell’Inter… Ci avevo scommesso ma ho perso.
Un tifoso

 

Che avete da guardare? Siete solo una manica di coglioni. Sapete perché? Perché non avete il fegato per stare dove vorreste stare. Voi avete bisogno di gente come me. Vi serve la gente come me, così potete puntare il vostro dito del cazzo e dire “Quello è un uomo cattivo.” Beh? E dopo come vi sentite, buoni? Voi non siete buoni. Sapete solo nascondervi, solo dire bugie. Io non ho questo problema. Io dico sempre la verità, anche quando dico le bugie. Coraggio, augurate la buona notte al cattivo, coraggio. È l’ultima volta che lo vedete un cattivo come me, ve lo dico io. Forza, fate passare l’uomo cattivo. Attenti sta arrivando il cattivo!

(Tony Montana)

Scarfaceinthefall

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