Lazio Inter 1-0: più brutti della Befana

 

“E’ stata la peggiore prestazione della squadra dall’inizio di questa stagione“, avrebbe confidato amareggiato il neo presidente Thohir ai suoi stretti collaboratori. Brutti, più della Befana, quasi quanto i debiti che il tycoon indonesiano si è accollato dallo scorso 15 novembre.
Una squadra che dell’Inter ha ben poco: nè l’ambizione, nè l’anima, nè il talento nè tantomeno i colori. Dal nerazzurro al neroblunavy il passo è breve ma ripidissimo: un tracollo che dal tetto del mondo ci ha portato ad un livello di mediocrità sconcertante. Osservazione che va ben al di là della semplice sconfitta maturata all’Olimpico e che fa mestamente luce su una squadra (al momento) senza un progetto definito, senza risorse e dunque senza futuro.

Thohir afferma che non sarà una sconfitta a cambiare il progetto. La quasi totalità dei tifosi interisti si interrogano, sfiduciati, su quale sia effettivamente il progetto. Per tornare ad essere l’Inter servono investimenti di un certo livello e uomini coraggiosi, capaci di cavalcare un sogno, perchè il Blasone e la Storia di questa società lo impongono. Altrimenti saremmo stati una qualsiasi squadra che popola la sconfinata via di mezzo del mondo pallonaro.

Poco, pochissimo da dire sulla sconfitta in casa della Lazio. La perla balistica di Klose ci ricorda che ad ogni partita stiamo come d’autunno sugli alberi le foglie.

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10  Come i punti che ci dividono dalla Roma seconda in classifica (che ne ha 41). Effettivamente pochini se si pensa all’abisso tecnico e progettuale che, ahinoi, sta maturando nei confronti della società capitolina.

9  La mancanza di un 9 pesa eccome nell’economia della squadra. Una sponda per Palacio, che non è una prima punta, e per gli inserimenti del Guaro, che non è una seconda punta, costituirebbe una valida alternativa al lancio ad cazzum per El Trenza.

8  Va benissimo difendersi e giocare d’astuzia, ma schierare 8 uomini sulla difensiva contro questa Lazio assolutamente non trascendentale, coi soli Guarin e Palacio a cercare di impensierire la difesa biancoceleste è anti-calcio. Sempre meglio perdere giocandosela a viso aperto.

7  Come gli ultimi minuti di assalto che Walterone ha strategicamente comandato mettendo Zanetti al posto di Ranocchia.

6  Questa volta il migliore in campo è Samir Handanovic: sicuro e tempestivo nelle uscite, non può opporsi alla splendida girata al volo di Miroslav Klose. Con la sufficienza si salva dal naufragio nerazzurro.

5  Il voto medio di tutta la squadra ieri ed il valore effettivo della rosa in una scala da 1 a 10. Quando dallo stadio giungono voci di calciatori incapaci persino di fare un torello mantenendo la palla bassa, la domanda è d’obbligo: ¿por qué?

4  Avere Jonathan e Nagatomo titolari è segno tangibile di questo medioevo nerazzurro. La loro partita è un campionario di stop mancati e corse a vuoto per poi rientrare sul destro e annullare l’efficacia dell’attacco. A poco serve il moto perpetuo se poi non concretizzano praticamente nulla. Avremmo bisogno di due cicloni sulle fasce, ci accontentiamo di due mascotte. Voto 4 di stima.

3  Le trasferte nerazzurre senza vittoria. Nell’ultima convincente affermazione ad Udine, Mazzarri credeva di aver trovato l’assetto vincente con Guarin dietro a Palacio e Alvarez interno. Purtroppo, schierare ostinatamente i pochi buoni fuori ruolo non sempre paga.

I gol di Klose all’Inter: anche l’anno scorso il tedesco decise l’incontro dell’Olimpico, uccellando Handanovic con un bel diagonale. Allora la perdemmo all’82′, questa volta all’81′.

1  Il numero complessivo dei tiri in porta dell’Inter che si è esibita all’Olimpico. Statisticamente ci avviciniamo all’idea di calcio spettacolo che Thohir ha in mente?

0  Se non ci si decide ad investire seriamente, sarà sempre l’anno zero. Thohir ha adottato l’Inter a distanza, adesso è il caso che la vesta come si deve e le permetta di guarire definitivamente dalle malattie parassitarie che l’affliggono.

 

 

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