Inter-Juventus 1-1, le pagelle

 

E’ ufficiale: L’Inter è tornata! L’armata BRANCAleone della scorsa stagione parrebbe davvero un lontano ricordo. Forti segnali in tal senso ce li avevano già dati le sfide contro Genoa e Catania ma mancava la prova del 9 di fronte ad una grande. E il calendario ci ha dato una mano, consegnandoci la possibilità, già alla terza giornata,  di testare subito le velleità dei nostri di fronte alla grande favorita del campionato. Certo, è bene mantenere un profilo basso, ci sono squadre superiori , in fondo la stessa Juve per certi versi lo ha dimostrato anche ieri, ma il mercato tutto sommato deludente, unito al ricordo fresco di due stagioni sostanzialmente tragiche, ci avevano fatto alimentare il sospetto che avremmo assistito anche quest’anno ad un campionato altrettanto tragico. Invece, forse, abbiamo fin troppo sottovalutato l’acquisto del fuoriclasse fatto i primi di giugno: Walter Mazzarri. Ora lo possiamo dire, un Signor Allenatore, e con lui tornare a parlare di lotta per i primi posti non è più un’ utopia.

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Le pagelle:

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HANDANOVIC 6,5. Si guadagna la pagnotta rispondendo presente ad un colpo di testa centrale di Vidal sull’ 1-1. Per il resto, gol a parte(incolpevole), la Juve si è resa qua e là pericolosa, ma senza mai chiamare direttamente in causa il portierone sloveno.

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CAMPAGNARO 7. Se dovessi un giorno curare un rubrica dal titolo “I misteri del calcio”, la prima puntata la intitolerei :” Hugo Campagnaro”.  Con  sottotitolo: “Com’è possibile che questo Signor difensore, sia stato ingaggiato da un grande Club(peraltro solo per il nome attualmente) soltanto a 33 anni”.

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RANOCCHIA 6,5. Qualche piccola sbavatura in impostazione nei primi minuti ma per il resto della gara sbaglia poco o niente, cavandosela anche in situazioni potenzialmente delicate. Che Mazzarri l’abbia baciato trasformando Ranocchia in principino?

JUAN JESUS 6,5. Non chiedetegli di impostare, i piedi sembrano più da fabbro brasiliano che da calciatore brasiliano. Ma se tutti i nostri giocatori avessero la sua presenza fisica parlare di scudetto non sarebbe un tabù.

JONATHAN 5. Doverosa premessa: anche ieri “il gabbiano” ha dimostrato di essere un altro giocatore rispetto al passato. Nella versione “stramaccioniana” vedevamo un giocatore che giocava (male) i primi 3-4 palloni per poi starsene rintanato per il resto della gara nelle retrovie, non disdegnando di fare, talvolta, pure qualche disastro difensivo. Quest’anno invece vediamo un giocatore che ha acquisito nuove consapevolezze. Si propone con continuità, si fa vedere e chiama il passaggio. Il gioco dell’Inter insomma non è monco perché trova sfogo anche (e spesso) sulla fascia di sua competenza. Poi però c’è il rovescio della medaglia: quando trova dirimpettai fisicamente esplosivi come l’Asamoah di ieri sera non riesce quasi mai a saltare l’uomo. Ieri non lo si è mai visto andare sul fondo a crossare, tornava sempre indietro o si accentrava per cercare spazi. E poi la grave colpa di aver lasciato scappare il ghanese nell’azione del pareggio, quando bastava un piccolo calcetto di punta per mettere la palla in corner.

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GUARIN 5+. Primo tempo da denuncia penale per aggressione se l’avessi avuto davanti. Molliccio, indisponente, non trovava mai i tempi giusti delle giocate perdendo contrasti e fallendo dribbling in continuazione. Nella ripresa, probabilmente strigliato a dovere dal Mister, entra in campo decisamente più determinato. Poi però nell’azione del pareggio juventino si addormenta al limite dell’area lasciando via libera a Vidal. Peccato, abbiamo tra le mani un giocatore da nomination per il pallone d’oro, ma il suo cervello va troppe volte in black-out durante le partite.

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CAMBIASSO 6+. Una massima del calcio dice che il fisico invecchia ma i piedi rimangono gli stessi. A giudicare dalle prime due giornate e dai primi minuti della gara con la Juve non sembrava una massima applicabile a lui. Anche ieri, nella fase iniziale di gara,  qualche appoggio sbagliato di troppo. Poi però si riprende, e con la sua innata intelligenza (quella si che non gli invecchia) legge le giocate avversarie in mezzo al campo, recuperando palloni  importanti, alcuni dei quali potenzialmente pericolosi. Se entra in condizione anche lui abbiamo acquistato un altro pezzo importante per il centrocampo.

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TAIDER 6+. Muscoli, grinta e tecnica non disprezzabili. Impegna Buffon sul finire del primo tempo, non tira dietro la gamba e dimostra,  insomma, una gran personalità. Si capisce perché Mazzarri apprezzi il franco-algerino e ne abbia caldeggiato l’acquisto.

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NAGATOMO 6+. Lui si che invece, rispetto a Jonathan, di palle in mezzo ne ha messe, anche se spesso non precisissime. E poi continua il suo feeling con la porta avversaria: dopo le due reti delle prime due giornate, ieri un gran tiro al volo ad impegnare severamente Buffon.

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ALVAREZ 7-. Come a Catania, circa 75 minuti di sacrificio per poi piazzare il colpo di genio: contro gli etnei con quel gran gol, con la Juve scippando palla a Chiellini e fornendo un delizioso assist a Icardi. Sta diventando imprescindibile.

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PALACIO 6,5. Il nostro fuoriclasse non si è smentito neanche ieri. Poche volte, a dir la verità, si è visto dalle parti di Buffon, ma la difesa bianconera, si sa, è attrezzatissima, e comunque l’ha saputa tener impegnata tutta la partita. E se ci avesse creduto un po’ di più su quel colpo di testa…

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ICARDI 7. Il Nuovo Crespo? Il nuovo Batistuta? Il nuovo Milito? No, dopo ieri sera lui è il nuovo Cruz. Come il “Jardinero” ormai ha eletto la Juve a sua vittima preferita, dopo le tre purghe della scorsa stagione quando vestiva il blucerchiato. Un gol che rafforzerà sicuramente la sua autostima ed ora possiamo definitivamente contare anche su di lui per la rincorsa a nuovi traguardi, impensabili fino a poco tempo fa.

KOVACIC 6. Entra e subito mette in scena il suo repertorio con quelle partenze in velocità e in dribbling fino al limite dell’area. Peccato però che non abbia trovato il guizzo giusto per poter penetrare dentro gli ultimi 16 metri.

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MAZZARRI 7. Rischio di diventare pedante nel ricoprire di elogi il Mister. Allora dico soltanto che  temevamo di ripombare  nell’incubo di fronte ai bianconeri dopo aver sognato ad occhi aperti di essere tornati  ad essere una squadra, nelle prime due giornate. Ma il taumaturgo Mazzarri dimostra che il processo di guarigione della squadra è a buon punto, presentando in campo 11 uomini che sanno il fatto loro anche contro i campioni in carica. La mossa Icardi da applausi.

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