Ricordi…partenopei

 

Napoli-Inter:  sfida proibitiva per i motivi che tutti abbiamo sotto gli occhi, scorrendo la classifica, le prestazioni delle due squadre e per come si presentano a questo appuntamento: praticamente al completo i partenopei, rosa ridotta al lumicino per noi, nonostante i rientri di Guarin e Cambiasso. E non bastasse tutto ciò, ci si mette pure la tradizione: è dall’ottobre 1997 che non riusciamo ad espugnare il San Paolo. Correva la stagione 1997-98, quello dello scudetto “morale”, dei furti reiterati degli strisciati sbagliati di Torino,che si aggiudicarono un titolo veramente al limite della vergogna per la quantità industriale di “aiutini” ricevuti nel corso di quel campionato, ed il famoso mancato rigore nel contatto Iuliano-Ronaldo fu solo la goccia che fece traboccare il vaso. Quello era un Napoli derelitto, destinato poi a fine stagione a scendere mestamente tra i cadetti: i fasti di Maradona, Careca, gli scudetti, la Coppa Uefa, erano ormai lontani. L’Inter di Gigi Simoni, ma più che altro di Ronaldo, non dovette compiere uno sforzo sovrumano per avere ragione dei modesti avversari: un gol per tempo a firma di Galante e un’autorete di Turrini consentirono ai nostri di portarsi a casa tre punti importanti per consolidare il purtroppo momentaneo primato.

Comunque va detto che a ”favorire” questa tradizione avversa che ci vede da così tanto tempo tornare da Napoli senza bottino pieno, è anche il fatto che i partenopei, dopo quella stagione, sono stati lontani dalla Serie A per ben 8 stagioni. Tuttavia molto magro davvero il nostro bottino dopo quel successo: nelle  sei partite che abbiamo disputato al San Paolo siamo usciti sconfitti per ben 4 volte con due pareggi, ma dato ancor più negativamente significativo, abbiamo segnato solo in un’occasione. Scorriamo velocemente queste sfide:

2000-01: è una sfida tra “poveri”, coi partenopei addirittura in lotta per non tornare immediatamente tra i cadetti dopo la promozione della stagione precedente ed un’ Inter devastata dalle sciagurate gestioni tecniche di Lippi prima e Tardelli poi: i nerazzurri, quanto meno, cercavano l’impresa al limite dell’impossibile di conquistare un posto Champions. Entrambe le squadre a fine stagione falliranno i loro obbiettivi: Napoli retrocesso e destinato al fallimento societario qualche stagione più tardi, ed Inter che riesce solo, a malapena, a conquistare un posto per la Coppa Uefa. Quella partita, giunta alla terza di ritorno, ci vide sconfitti per 1-0 grazie ad una perla di Matuzalem, ed ulteriore schiaffo alle velleità nerazzurre.

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2007-08: finalmente il Napoli, adesso guidato economicamente dal produttore cinematografico De Laurentiis, torna in A dopo che un fallimento societario l’aveva costretto pure a giocare un paio di stagioni in C1. L’Inter è lanciatissima verso il bis tricolore e quando si gioca la partita con gli azzurri, giunta nella parte iniziale del girone di ritorno, la squadra di Mancini ancora non aveva mai perso. Furono proprio i ragazzi affidati alle cure dell’esperto Reja a togliere lo “0” dalla casella sconfitte dei nostri: un errore in fase di rinvio di Julio Cesar nella fase iniziale della partita favorisce la rete dell’ex juventino Zalayeta. Non ci fu più verso di recuperarli, e tornammo a casa a mani vuote. Sembrava un banalissimo incidente di percorso, in quanto l’Inter aveva un vantaggio enorme sulla inseguitrice Roma. Fu invece l’inizio di una crisi che per poco non ci fa perdere il tricolore, che fu conquistato solo nel secondo tempo dell’ultima giornata a Parma, grazie alla doppietta di Ibrahimovic.

2008-09: Ancora Zalayeta, un’autentica bestia nera, ed ancora una sconfitta per 1-0. Ma stavolta non fu l’inizio di nessuna crisi che mettesse a repentaglio la vittoria del campionato: mancavano meno giornate alla fine ed il vantaggio era ancora buono nei confronti degli avversari, che quella stagione erano proprio loro, gli avversari storici: Juventus e Milan. Ma erano lontani dei chilometri, non si può assolutamente parlare di sfida a 3 per lo scudetto, infatti a fine campionato il vantaggio sulla coppia strisciata sbagliata, arrivata seconda a pari merito, fu di ben 10 punti.

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2009-10. Fu uno scialbo 0-0 senza particolari emozioni, se si eccettua una buona occasione nostra con Pandev. Era il girone di ritorno, periodo delicato, nel momento che stavamo perdendo punti preziosi anche a causa delle fatiche di Champions. Alla fine riuscimmo a cavarcela e portammo a casa un certo “Triplete” di successi che ancora a distanza di 3 anni è fonte di importanti patologie del fegato per i tifosi strisciati sbagliati.

2010-11: Finale di stagione, alle due squadre manca un punto per avere la certezza della qualificazione Champions, e manco a dirlo pareggio fu. In effetti le due squadre non si fecero del male. Vantaggio nostro con Eto’o,  ed è stata, come scritto sopra, l’unica rete siglata al San Paolo da quasi 16 anni a questa parte. In apertura di secondo tempo il pareggio di Zuniga. Poi praticamente da lì alla fine non accadde più niente e squadre felicemente a braccetto nella massima competizione continentale.

2011-12. Nella gara di andata e in Coppa Italia, dei clamorosi torti arbitrali spianarono la strada ai partenopei. Anche la gara di ritorno in campionato, giunta nel periodo di massima crisi della gestione Ranieri( che poche settimane più tardi verrà esonerato a favore di Stramaccioni), non fu esente da qualche episodio arbitrale sfavorevole a noi. Lavezzi, in ogni caso, ci punì e finimmo ancora sconfitti.

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Facciamo adesso  un balzo negli  anni ’80 e ’90 per rinverdire la memoria di qualche partita significativa contro i Campani.

Nella stagione 1983-84, la mia prima vittoria da (giovanissimo) tifoso nerazzurro in casa del Napoli: 2-0 grazie ad un gol per tempo di Beccalossi e del difensore azzurro Ferrario che sbagliò  porta. Un successo che rilanciò le nostre ambizioni in chiave Uefa, dopo un inizio di stagione francamente imbarazzante(1 punto nelle prime 4 partite).

Nel 1986-87, l’anno del primo scudetto partenopeo, grazie soprattutto alle magie di Maradona, noi fummo, quasi fino alla fine della stagione, i più irriducibili avversari del Napoli: lo dimostrano pure i 3 punti su 4 presi nei due scontri diretti. A Napoli fu 0-0, in pieno stile trapattoniano, che riuscì ad ingabbiare il “Pibe de Oro” e si portò a casa il punto che cercava.

Partita fotocopia, in pratica, fu quella del 1988-89, quello dello scudetto dei record. Per tenere a distanza il Napoli un punto sarebbe stato il toccasana. Trapattoni, esperto in materia, preparò una partita, diciamo così ,”accorta” ed un altro 0-0 fu portato a casa.

Per tornare a trionfare in casa azzurra bisogna attendere il 20 settembre del 1992: 2-1 grazie alle reti di Sammer e Schillaci, per i partenopei Fonseca nel finale. Una vittoria per la truppa allenata da Osvaldo Bagnoli, arrivata alla terza giornata, che  consentì di acquisire delle certezze, certezze venute meno dopo la disastrosa stagione precedente conclusasi con la mancata qualificazione Uefa(la stagione di Orrico e Suarez) e dopo un inizio terribile di nuovo campionato: sconfitta per 2-1 a Udine. Concludemmo la stagione poi con il brillante secondo posto che è stato ricordato anche in precedenti articoli.

Altro successo, molto importante in chiave-Uefa, quello dello stagione 1994-95: un bel 3-1 con cui ci vendicammo dello 0-2 patito all’andata: fu il canto del cigno per Bergkamp, che segnò un bellissimo gol, l’ultimo in maglia nerazzurra. Bilancio quasi disastroso in campionato per  un giocatore acquistato come un autentico fuoriclasse e strappato alla concorrenza delle più importanti squadre europee. Bilancio negativo mitigato tuttavia dallo splendido apporto dato in Coppa Uefa la stagione precedente: con 8 reti (capocannoniere) contribuì pesantemente a portare nella bacheca nerazzurra il secondo successo nella manifestazione.

1996-97: ad una giornata dal giro di boa del campionato un bel successo per 2-1 grazie alle reti di Branca (più bravo a giocare che a fare il dirigente evidentemente) e di Djorkaeff consentirono ai nerazzurri di Roy Hodgson di mantenere delle speranze tricolori. Ma troppo “ondivago” fu il cammino dei nerazzurri. Per esempio già sette giorni più tardi arrivò una brutta sconfitta casalinga contro il Bologna(0-2). Ci dovemmo accontentare solo della qualificazione alla Coppa Uefa. Meglio facemmo  proprio in Coppa Uefa, dove arrivammo in finale, quando purtroppo poi fummo sconfitti ai rigori dai tedeschi dello Schalke 04.

E stasera? Si salvi chi può… Comunque… Amala!

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