Ricordi… rosanero

 

Se la storia delle sfide con il Parma, come raccontato la scorsa settimana, è relativamente giovane coi suoi poco più di 20 anni di vita, quella col Palermo, per quanto mi riguarda, lo è ancora di più: I siciliani, infatti, lasciarono la Serie A nel 1973 per ritrovarla solo nel 2004 , 31 anni dopo grazie al suo controverso Patron Zamparini. E benché   non sia più di primissimo pelo, nel 1973 ancora non ero neanche nei pensieri dei miei genitori. Per la cronaca la gara del 1972-73 si concluse con il nostro successo per 2-0, grazie alle reti di “Bonimba” Boninsegna e Moro. Il bilancio delle 8 sfide giocate al “Renzo Barbera” che si sono disputate dalla stagione 2004-05 ad adesso, è favorevole ai nostri colori: 4 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte, sconfitte che, come vedremo, si sono rivelate tuttavia assai dolorose. Ma andiamo per ordine:

2004-05: siamo alla seconda giornata di ritorno, la truppa di Roby Mancini, ancora imbattuta, ha dovuto di fatto già abbandonare la lotta scudetto in virtù di un numero troppo alto di pareggi, pareggi che nell’epoca dei tre punti a vittoria, sono quanto mai deleteri se troppo numerosi. Tuttavia si cercava di fortificare almeno una posizione entro i primi quattro posti,  utile per la conquista dei preliminari di Champions League. E  contro i siciliani l’obbiettivo fu raggiunto: 2-0 grazie alla doppietta, al 5° e al 58° di Bobo Vieri. A fine stagione arriverà il terzo posto e la vittoria in Coppa Italia, primo Trofeo dei 15 conquistati in 7 anni, ciclo irripetibile e mai ottenuto da nessuna squadra in Italia. Questo, specie in periodi  di magra come quello attuale, non dimentichiamolo mai.

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La stagione successiva, la prima bruciante sconfitta: un’Inter ,come detto, detentrice della Coppa Italia e pure della Supercoppa Italiana, dopo il successo quanto mai appagante contro la Juve(1-0, Veron), era partita con il chiaro obbiettivo di rivincere, finalmente, lo scudetto dopo lunga attesa: gli arrivi tra gli altri dell’ottimo metronomo di centrocampo Pizarro dall’Udinese, e del fuoriclasse, magari un po’ stagionato ma sempre valido ,Luis Figo  dal Real Madrid, avevano consolidato questa speranza. Tra l’altro la prima giornata fu un trionfo, anche se di fronte c’era il modesto Treviso, abbattuto da una tripletta di Adriano. Alla seconda ci si reca a far visita alla squadra del Capoluogo siciliano, e fu un disastro: al minuto 86 il risultato era di 3-0 per i rosanero, demoliti dalle reti di Corini, Terlizzi e Makinwa. Poi salì in cattedra Julio Cruz, che, con una doppietta, quanto meno evitò una sconfitta troppo umiliante. Ma ovviamente i processi si aprirono lo stesso, i media mai troppo teneri con l’Inter non aspettavano altro che un rovescio per sparare a zero.

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Il riscatto arrivò nel 2006-07, e fu una vittoria molto importante:  eravamo alla 13° giornata e fino a quel punto il Palermo di Guidolin e Amauri,insieme alla Roma di Spalletti, era l’unica squadra a reggere in qualche modo il passo sostenuto dalla favoritissima Inter. 2-1 il risultato finale. Vantaggio in apertura di gara grazie a Ibrahimovic, pareggio rosanero col suo fuoriclasse, il già citato Amauri, in chiusura di prima frazione. Intorno all’ora di gioco il gol decisivo, a firma di Patrick Vieira, che aprì e chiuse uno splendido contropiede.

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2007-08: Fu uno 0-0 senza infamia e senza lode, che interruppe una striscia di 4 vittorie consecutive. I rosanero tuttavia, ormai erano diventati una realtà del campionato ed un pareggio a casa loro non si poteva certo archiviare in termini negativi.

Nel 2008-09 si torna a vincere: era la dodicesima giornata e grazie ad un 2-0 a firma di Ibrahimovic, autore di una doppietta, si  consolidò il primato che era già stato conquistato con una certa autorità anche in quella stagione, la prima con in panchina Josè Mourinho. Primo tempo con qualche difficoltà, poi nella ripresa si scatenò il fuoriclasse svedese, giocatore dal carattere tutt’altro che apprezzabile e con il quale, peraltro, non ci siamo lasciati neanche troppo bene, ma, quel che va detto va detto, fu probabilmente l’ artefice principale per la conquista di quello scudetto e di quello della stagione precedente.

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2009-10: La partita di Palermo,  anticipo serale della decima giornata di ritorno, arrivò in un momento delicato per l’Inter. La formazione di Mourinho, ancora in lotta su tre fronti, stava infatti segnando un po’ il passo, a causa dei numerosi impegni sostenuti.  In terra siciliana bisognava vincere, perché diversamente il Milan, proprio lei, poteva, sfruttando un turno casalingo non proibitivo contro un Napoli non ancora ai livelli attuali, operare il sorpasso in testa alla classifica. Vittoria che in effetti non arrivò: dopo l’iniziale illusorio vantaggio a firma del Principe Milito su calcio di rigore, il Palermo ci raggiunse con un perla di Edinson Cavani, giovane e promettente attaccante che con la maglia del Napoli diventerà un fuoriclasse. Fortunatamente poi i partenopei  imposero il pareggio al Milan, ed il primato almeno per quella giornata fu salvo. Primato che invece ci fu scippato qualche settimana più tardi dalla Roma, ma grazie alla doppietta dell’allora blucerchiato Pazzini, proprio in casa giallorossa, ci riprendemmo poi la vetta  a quattro giornate dalla fineper non abbandonarla più.

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Nel 2010-11 la visita al Renzo Barbera avvenne alla terza giornata. La stagione post “Triplete” non iniziò sotto i migliori auspici: orfani del condottiero Josè, e senza di una campagna acquisti adeguata a dare sostegno ad una rosa un po’ logora dopo essere stata letteralmente spremuta nella trionfale stagione precedente, arrivano anche dei risultati quanto meno controversi: arriva il successo in Supercoppa Italiana, 3-1 alla Roma, ma la partita non passerà alla storia come la migliore giocata dall’Inter,  poi la bruciante sconfitta nella Supercoppa Europea, 0-2 con l’Atletico Madrid e 4 faticosi punti conquistati in campionato, grazie ad uno scialbo 0-0 in quel di Bologna ed una faticosa vittoria casalinga contro l’Udinese: la partita contro i siciliani,quindi,  per la compagine adesso affidata a Rafa Benitez, assunse il carattere di un vero e proprio esame. Esame fortunatamente superato brillantemente perché oltre ai preziosi tre punti l’Inter disputò una bellissima partita, forse la migliore con il tecnico spagnolo in panchina. Eppure era iniziata male: dopo mezzora il talentuoso Ilicic portò in vantaggio la formazione di Delio Rossi, gol che assunse i caratteri di una beffa perché stavamo davvero giocando un bel match: ci pensò nella ripresa una doppietta di quello strepitoso giocatore chiamato Samuel Eto’o, mai abbastanza rimpianto, a regalarci giustamente una vittoria meritata.

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Infine la gara della scorsa stagione, disastrosa. L’Inter affidata a sorpresa ad un allenatore non molto credibile come Gasperini, e reduce da una sessione di mercato disastrosa(partenza di Eto’o e arrivi tra gli altri dei ”fenomeni” Forlan e Zarate), alla prima gara di campionato, dopo aver saltato la prima giornata  da calendario per lo sciopero dei calciatori, cadde rovinosamente al “Barbera”, 4-3. Non bastò l’illusoria doppietta di Milito con la quale ci portammo due volte in vantaggio(1-0 e 2-1): la squadra era complessivamente modesta e mal messa in campo dal visionario tecnico ex -Genoa. Sul 4-2 arrivò il terzo gol nerazzurro a firma di Forlan(durante il campionato ne segnerà un altro soltanto!) ma ormai era tardi per evitare la sconfitta: zero punti e primi processi per la campagna acquisti e per il tecnico che circa 10 giorni più tardi, dopo una sconfitta ancora più rovinosa, in casa del modesto Novara, verrà esonerato.

US Citta di Palermo v FC Internazionale Milano  - Serie A

 

Da ricordare che Inter-Palermo, finale di Coppa Italia 2011 è stata l’ultima partita che ci ha visto alzare un trofeo. Quanto dovremo aspettare per alzarne un altro?

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