Scheda tecnica: Mazzarri e la sua carriera

 

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Walter Mazzarri inizia la sua carriera da professionista in Sicilia guidando l’Acireale.

Rimane solo un anno prima di tornare nella sua Toscana, alla Pistoiese, e l’anno successivo accetta l’incarico di portare il Livorno in Serie A.

E’ proprio negli amaranto del vulcanico presidente Spinelli che il mister di San Vincenzo si consacra al grande pubblico centrando una storica promozione in A dopo tanti, troppi anni di assenza.

La difesa a 3 è un leitmotiv di tutte le sue esperienze e Livorno non fa eccezione.

Il giovanissimo Chiellini, allora 19enne trova il suo “habitat naturale” come terzo centrale di sinistra e davanti la coppia delle meraviglie, da 53 goal complessivi, composta da Igor Protti e Cristiano Lucarelli.

Centrata la serie A, Mazzarri decide di lasciare nuovamente la Toscana per sposare il progetto della Reggina di Foti.

Passerà 3 anni a Reggio Calabria (2004-2007), 3 anni in cui si farà amare dal pubblico dell’Oreste Granillo ottenendo, nella stagione 2006-2007, una grandiosa e insperata salvezza partendo da una penalizzazione di 15 punti poi scontata a 11. Anche nel caso della Reggina l’apporto delle punte è notevole, con la coppia Bianchi-Amoruso autrice di 35 goal complessivi.

Al termine di quella storica cavalcata sia il tecnico che tutti i giocatori furono insigniti del titolo di cittadini onorari della città calabrese.

Dopo la positiva esperienza con la società presieduta da Foti, Mazzarri sposa un altro progetto, quello della Sampdoria dei Garrone.

A Genova trascorrerà 2 anni dove otterrà un sesto posto con conseguente qualificazione alla Coppa UEFA, e un successivo 13esimo posto scandito dai 24 goal della coppia Cassano-Pazzini (col secondo arrivato a gennaio dalla Fiorentina) che farà le fortune successive dei doriani. Nel 2008-2009 uscirà ai sedicesimi di Coppa UEFA per mano degli ucraini del Metalist Kharkiv e arriverà in finale di Coppa Italia contro la Lazio pagando dazio ai rigori e non centrando la qualificazione al secondo torneo continentale per club.

Dopo il biennio genovese Mazzarri inizia la sua prima stagione senza una panchina.

L’attesa dura poco. Il 6 ottobre 2009, dopo solo 7 giornate di campionato, il Napoli del focoso e ambizioso Aurelio De Laurentiis lo chiama per risollevare le sorti degli “azzurri” dopo il pessimo avvio di stagione targato Roberto Donadoni.

I partenopei saranno protagonisti di una cavalcata esaltante che li porterà sino al sesto posto sopravanzando gli odiati rivali della Juventus, guadagnandosi uno dei tre posti utili per la UEFA Europa League. In quella stagione De Sanctis (portiere azzurro) otterrà il record di 588 minuti di imbattibilità.

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Nella stagione 2010-2011 il Napoli acquista la giovane e talentuosa quanto acerba punta del Palermo, l’uruguaiano Edinson Cavani.

Dai rosanero riciclato spesso da ala offensiva date le sue enormi capacità di corsa, resistenza e propensione al sacrificio, Mazzarri decide di farne la punta centrale del suo attacco.

I risultati sono strabilianti. Il Napoli con 70 punti conquistati in 38 partite si accoda solo alle 2 società milanesi, conquistando uno straordinario terzo posto che vuol dire il ritorno nella tanto attesa e agognata UEFA Champions League.

Nel conseguimento di questo risultato tanti sono i fattori chiave, ma quelli che balzano di più agli occhi sono un Cavani devastante da 26 goal totali in campionato dietro solo a Di Natale, un Lavezzi secondo uomo assist della serie A, un record di imbattibilità interna di 799 minuti e la seconda miglior difesa del torneo.

La stagione 2011-2012 vede il Napoli chiudere al quinto posto con 61 punti a meno 3 dal terzo posto utile per l’accesso alla UEFA Champions League. La rosa corta dei partenopei non permette un equilibrato turnover tra la Champions e il campionato col risultato di alcuni punti persi di troppo in Italia ma un cammino entusiasmante in Europa culminato col passaggio del turno in un girone terribile con Bayern Monaco e Manchester City e un’eliminazione subita dal Chelsea poi campione d’Europa.

I campani hanno comunque da gioire al termine della stagione con il primo trofeo alzato al cielo a sublimare un lavoro fantastico da parte di società, staff tecnico e giocatori. All’Olimpico di Roma, infatti, gli uomini di Mazzarri battono la Juventus campione d’Italia aggiudicandosi la Coppa  nazionale.

Cavani si riconferma goleador di razza siglando 23 goal, e se la difesa subisce troppo rispetto alle precedenti stagioni c’è un aumento della prolificità offensiva, grazie anche alle 9 reti di Hamsik e Lavezzi.

Nella stagione appena conclusa il Napoli, privo di Lavezzi ma con una competizione continentale, UEFA Europa League, palesemente snobbata, alza il livello delle sue prestazioni centrando un secondo posto che vuol dire il ritorno in UEFA Champions League.

Cavani vince la sua prima classifica marcatori siglando ben 29 goal, Hamsik è decisivo sia come finalizzatore che come assistman piazzando 11 goal e 14 assist (primo in assoluto).

I partenopei certificano la loro prolificità chiudendo col miglior attacco del torneo (73 goal fatti) ritrovando anche la quadratura difensiva (seconda miglior difesa).

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Dopo un tira e molla di quasi un anno, Mazzarri decide, dopo 4 stagioni, di dire addio al San Paolo e alla gente napoletana chiudendo un ciclo di successi di programmazione culminate con 1 stagione in Champions più una qualificazione al principale torneo continentale per club (valevole per la prossima stagione) e una Coppa Italia.

 

Nella prossima rubrica tratteremo il Mazzarri allenatore cercando di sviscerare e analizzare le sue idee, i suoi “credi tattici” provando a dare un giudizio su come potrà essere la sua Inter.

About Francesco Lo Fria

Nato a Palermo nel 1990, inizia fin da piccolo a seguire il calcio, nazionale e internazionale. Credente dell'Inter e tifoso/simpatizzante di molte squadre a livello mondiale viene affascinato fin da subito dalla preparazione tecnico-tattica delle partite e tutto ciò che sta al di là dei 90 minuti. Inizia, quindi, a studiare e documentarsi, ampliando le sue conoscenze calcistiche. Specializzato in particolar modo sulla fase offensiva e grande conoscitore di giocatori e giovani promesse, comincia a scrivere su qualche blog, sempre in ambiti ristretti, con qualche breve apparizione su blog più importanti. Il suo sogno è quello di poter condividere le sue capacità e conoscenze e poter parlare di questo fantastico sport che è il calcio, tanto meglio se di Inter nel tentativo di potersi ritagliare uno spazio e un lavoro.