Torino-Inter 3-3, le pagelle

 

Ancora punti persi, ancora ad imprecare contro la sfortuna e i nostri limiti.Al di là delle pezze sapientemente messe da Mazzarri finora, prima o poi la poca qualità del nostro organico ci avrebbe mostrato il conto, e tra Trieste, Roma, e Torino inizia pure ad essere assai salato. in questo trittico infatti ci portiamo a casa solo 2 punti quando potevano essere tranquillamente almeno 6. Però se Ranocchia ci mette almeno mezzo tempo a capire che sta giocando una partita di Serie A, se Nagatomo e Guarin fanno una fase difensiva come i pulcini del Casalpusterlengo, se Wallace, seppur giovane, fa falli ingenui come nemmeno gli stessi pulcini del Casalpusterlengo, e se, infine, Carrizo, che pure aveva parato un  bel rigore, osserva con la meraviglia di un bimbo che vede per la prima volta un aereo volare sopra di lui, un’innocua punizione da posizione angolata atterrare nella sua porta, allora, forse, c’è poco da recriminare, se non con chi ha costruito una rosa così poco competitiva per certi livelli, tanto per usare un eufemismo. Il fatto è che non ci rassegnamo a vedere l’Inter, Campione d’Europa e del Mondo appena 3 anni fa, ridotta al rango di una provinciale di lusso ed ecco che allora ci riesce difficile guardare  in faccia la realtà, realtà che dovrebbe farci saltare di gioia per un eventuale quarto posto finale, nella speranza che Thohir, oltre a rimettere in ordine i  conti, sappia costruire anche una rosa in grado di poter tornare quanto meno a lottare per certi obiettivi.

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Le pagelle:

HANDANOVIC S.V. Sfortunato, espulso dopo pochi minuti, cercando di anticipare Cerci. Vittima di una regola assurda, se non c’è la chiara intenzione di voler ostacolare l’avversario è ingiusto espellere.

ROLANDO 6. Coinvolto anche lui nelle scalature lente che costano l’1-0 granata, si riprende con una partita ordinata pur dimostrando di non essere un fulmine di guerra.

RANOCCHIA 6-. Prima mezz’ora sulla falsariga della versione peggiore del Ranocchia che ormai, purtroppo, abbiamo imparato a conoscere. Poi anche lui tutto sommato si riprende e mette pure  la testa sull’angolo dal quale scaturisce la spettacolare rovesciata dell’1-1 di Guarin.

JUAN JESUS 5,5. Il solito vivace Cerci staziona frequentemente vicino alla sua zona di competenza, disinnescandolo solo raramente. Ma partendo largo il granata, il primo che doveva fermarlo era Nagatomo, quindi, in parte, lui è da assolvere. Per il resto fa il suo, anche se Immobile, gol a parte, qualche affanno glielo procura.

JONATHAN 5,5. Al rientro dopo l’infortunio che lo ha tenuto ai box contro la Roma, gioca una partita che assomiglia molto a quelle disputate la scorsa stagione dal brasiliano, cioè molto timida in fase di spinta, anche se va detto che l’inferiorirà numerica non ha incoraggiato sortite offensive. Se non altro, tuttavia,  in difesa si è dimostrato sostanzialmente concentrato.

GUARIN 6+. Partita a singhiozzo per il colombiano: partenza incoraggiante con due palloni interessanti messi in mezzo che meritavano migliori finalizzazioni, poi torna ad incaponirsi nei suoi dribbling forzati che non gli riescono mai e nelle sue conclusioni alle stelle. E soprattutto lascia via libera agli avversari nella nostra area, come nell’occasione dell’1-0 di Farnerud. Però poi segna con quella gran rovesciata il gol dell’1-1 che ci fa rientrare in carreggiata. Nella ripresa mette il piede nel gol del 2-2.

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CAMBIASSO 6-. Cerca di mettere ordine, in un ritmo di gara assai elevato per i suoi standard attuali. Ma alla fine i pericoli granata arrivano soprattutto dalle fasce dove lui non ha ovviamente colpe.Troppo chiedergli oggi inserimenti offensivi, essendo in inferiorità numerica.

TAIDER 5,5. Mette in area la palla dalla quale scaturisce il momentaneo 2-2 e questo lo salva da un’insufficienza più grave. Ma in generale, dopo un inizio di campionato tutto sommato positivo, non riesco al momento a capire cos’abbia di speciale questo onesto giovane calciatore per essere tanto stimato da Mazzarri.

NAGATOMO 5. Nullo in fase offensiva, a fine partita corre in farmacia a comprare pastiglie contro i vari capogiri provocati da Cerci.

KOVACIC S.V. Proprio sfortunato l’inizio di campionato del giovane croato tra infortuni, un allenatore che ancora fatica a trovargli una posizione in campo e sostituzioni tattiche come quella di stasera dopo l’espulsione del portiere. Giusto richiamare lui in panca  dopo il rosso ad Handa? Mah…(non ho scritto “no”)

PALACIO 7,5. Semplicemente: meno male che c’è lui!

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CARRIZO 6. Sì,  la sufficienza la strappa, perchè ha comunque parato un gran rigore. Però come può un portiere di Serie A(e pure ex nazionale argentino), osservare inerme una punizione velenosa quanto ci pare, ma non così irresistibile?

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BELFODIL 7. Il ragazzo ha qualità, entra e sposta il baricentro della squadra, dopo minuti di assalti(tutto sommato sterili) granata. Da applausi lo spunto che regala il 3-2 e la doppietta personale a Palacio.

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WALLACE 5. Un suo fallo stupido ci priva di 3 punti che iniziavamo a sentirci in tasca. Col senno di poi, per il convulso e battagliero finale che ci aspettava, se proprio Palacio era stanco, non era meglio sostituirlo con Icardi, o quanto meno con Pereira,che per quanto scarso, ha almeno l’esperienza giusta per gestire meglio certe situaizoni?

MAZZARRI 6-. Non era facile mantenere equilibrata una squadra ridotta in 10 dopo pochi minuti e già rimaneggiata da importanti assenze(Campagnaro su tutte), e lui in qualche modo, al netto della pochezza qualitativa della rosa che ha a disposizione, c’era riuscito. Alza il baricentro forse un tantinello tardi(o giusto in tempo?) con il condivisibile ingresso di Belfodil. Giuro che ho sentito puzza di bruciato alla sostituzione di Palacio con un terzino come Wallace, che ci ha, inevitabilmente, ricacciato pericolosamente indietro. Il Mister sta facendo salti mortali nella difficile opera di ricostruzione, tra rumors di certi media, tra rosa scarsa qualitativamente e tra episodi sfortunati che si trova a fronteggiare durante la partita. Ma forse è giunta l’ora di osare un po’ di più, forse è l’ora di giocare con una seconda punta.

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